Diari di Viaggio




VIENNA E BUDAPEST
Viaggio sulle tracce dell'impero austro-ungarico
Agosto 2017

di Elia Patalano

2 - Budapest




Da Vienna a Budapest, l'altra capitale dell'impero austro-ungarico, dove eravamo stati nel lontano 1985, prima, quindi, della caduta del regime comunista.

Budapest è spesso definita, la "Parigi dell’Est", per alcuni tratti in comune con la capitale francese: il fiume, che taglia la città, e una collina che ricorda Montmartre per l'ampio panorama che offre.

Ponte delle Catena. Collega Buda a Pest.
"Budapest è la più bella città del Danubio … e dà la sensazione fisica della capitale, con una signorilità e un'imponenza da città protagonista della storia"
Claudio Magris - Danubio - 1986


Risultata dalla fusione di tre città - Buda, Pest e Óbuda - crocevia dei commerci tra oriente e occidente, teatro di numerose invasioni e guerre, molte volte distrutta e ricostruita, Budapest esprime la sua identità di capitale mitteleuropea nella maestosità del Palazzo Reale, nella magnificenza del Bastione dei Pescatori, nella signorilità dei suoi edifici, negli scorci tra antico e moderno che caratterizzano molti angoli, nel famoso Ponte delle Catene, che unisce Buda a Pest, tagliando il Danubio, dove si riflettono le mille luci che, di notte, illuminano i monumenti che la dipingono di una bellezza unica.

13 agosto 2017

La visita al Parlamento, simbolo della capitale, certamente uno degli edifici legislativi più antichi e famosi di tutta Europa, con la spettacolare Scalinata d'Onore e la meravigliosa Sala della Cupola, in una mescolanza di elementi gotici, rinascimentali e barocchi, è l'approccio più classico alla città.

Il Palazzo del Parlamento.
Si trova nella riva destra del Danubio, nel quartiere di Pest.
La struttura esterna con i tetti spioventi arricchita da guglie, arcate, finestre e torrette è espressione dell'architettura neogotica, gli spazi interni invece, si legano allo stile barocco e rinascimentale.

Il Parlamento - La Scalinata d'onore.
Uno dei punti più belli dell'edificio, decorata da statue e vetrate colorate, placcata in oro, e con dipinti ornamentali, porta alla cupola posta al centro del palazzo.


Anche la vista del "monumento delle scarpe", memoriale di Imre Varga, in ricordo degli ebrei che venivano uccisi sulla riva del Danubio e poi gettati in acqua, è stato di forte impatto emotivo per l'orrore che la visione suscita: quelle scarpe sformate, piccole e grandi, tacchi, ballerine, anfibi, scarpe da lavoro, scarpette di bambini, abbandonate lì sulla sponda del fiume, parlano di silenzi, di disperazione, di dolore senza fine, di persone private, in un sol colpo, di ogni cosa, del nome, della lingua, dei vestiti, delle scarpe, della loro quotidianità, della vita.

Memoriale sull'olocausto degli Ebrei.
Sulle rive del Danubio, non lontano dal palazzo del Parlamento, sono allineate sessanta paia di scarpe dall'aria vissuta, che ricordano la moda degli anni '40.
È l'inquietante e triste memoriale in onore degli ebrei ungheresi che, nell'inverno del 1944-45, furono uccisi sulle rive del Danubio dai miliziani del Partito filonazista e antisemita delle Croci Frecciate.


La Piazza degli Eroi, emblema di grandiosità ed imponenza, è racchiusa da colonnati ornati da statue che raffigurano i regnanti e personaggi illustri ungheresi, ed impreziosita, al centro, dal Monumento del Millennio costruito nel 1986 per commemorare la conquista magiara.

Piazza degli Eroi (Hősök tere).
Ospita uno dei simboli più iconici della città: il Millennium Memorial.
Al centro, la Colonna del Millennio alta 36 metri, sulla cui sommità è posta la statua dell'Arcangelo Gabriele.
Ai lati, due colonnati di forma semicircolare, sotto i quali trovano spazio alcune statue raffiguranti gli uomini più famosi nella storia dell'Ungheria.
Ai piedi della Colonna si trova la tomba del milite ignoto.


Inseguendo i nostri ricordi di ragazzi, siamo andati alla ricerca del monumento dedicato ai protagonisti di un classico della letteratura dell'infanzia "I ragazzi della via Paal" di Ferenc Molnár, pubblicato per la prima volta a puntate su rivista nel 1906.


Il romanzo è la storia di un gruppo di ragazzi nella Budapest di fine Ottocento, divisi in due fazioni e disposti a combattere pur di conquistare uno spazio verde in cui poter giocare liberamente, dove ogni fantasia può essere immaginata ed ogni avventura vissuta.
Ma alla fine per i ragazzi della via Paal tutto sarà stato inutile, in quanto sul campo si edificherà un palazzo di tre piani.
Nonostante ciò, è stato fondamentale aver lottato.



Monumento ai Ragazzi della via Pàl.
Come nelle prime pagine del racconto di Molnàr, i due fratelli Pasztor (appartenenti alla banda rivale dei ragazzi di Via Pál) stanno in piedi accanto alla porta della scuola, ed osservano con atteggiamento scanzonato i più piccoli (fra cui il "pulcino" del gruppo, Nemecsek) che giocano a biglie un po' più in là, in un angolo dell'edificio; le cartelle con i libri di scuola sono abbandonate per terra, accanto a loro.


Il gruppo di sculture in bronzo di cinque ragazzi, ideato dall'artista Peter Szayni nel 2007, posto fuori dal portone della scuola di via Prater al n. 11, la stessa frequentata dai ragazzi del romanzo, è in grandezza naturale e rappresenta due ragazzi in piedi che osservano i più piccoli giocare a biglie, in un angolo dell'edificio, le cartelle poggiate a terra, un pacco di libri lì vicino. È talmente coinvolgente la scena che sembra che, da un momento all'altro, tutti debbano allontanarsi verso le loro case ed interrompere il gioco, un gioco fermatosi nel tempo contro i mattoncini anneriti della scuola, congelato nella targa rievocativa posta sul muro dell'edificio.
Venire alla ricerca di questo monumento, in un luogo lontano dai circuiti turistici, è stato emozionante.

14 agosto 2017

Una tappa quasi obbligata è la visita al grande mercato coperto Nagyvasarcsarnok che si trova in corrispondenza del robusto Ponte della Libertà, che conserva il suo fascino in stile Liberty, che ritroviamo nella splendida costruzione del mercato: all'interno, un forte odore di paprika ci accompagna, l'atmosfera è molto accogliente e i colori vivaci di pizzi e merletti si mescolano con quelli di frutta, verdura, salami, e quanto altro.
Abbiamo approfittato per pranzare in un tipico locale ungherese, ovviamente gulasch e pollo alla paprika.

Il Mercato centrale di Budapest (Nagyvasarcsarnok).
Ospitato in un suggestivo edificio stile Liberty del XIX secolo, è il più grande e più antico mercato coperto di Budapest.
Al piano sotterraneo ci sono le bancarelle dei pescivendoli, al pianterreno troviamo le bancarelle di frutta e verdura, al primo piano invece si trovano le bancarelle degli artigiani con migliaia di prodotti souvenir, ristoranti e bar.


Nella zona di Pest, abbiamo visitato il Duomo di Santo Stefano, prospiciente un'ampia piazza, con pianta a croce greca, sormontata da una cupola centrale decorata con un bellissimo mosaico.

La Basilica di Santo Stefano.
È dedicata al primo re cristiano ungherese, ed è la chiesa più grande della città.
Lo stile architettonico della Basilica è neoclassico, e la chiesa ha una pianta a croce greca.
La facciata presenta, ai lati, due torri campanare; nella torre sud si trova la campana più grande dell'Ungheria.
Al centro vi è la cupola con i suoi 96 metri di altezza.


Qui, è conservata la reliquia più importante per gli ungheresi, ossia la mano destra mummificata del re Stefano, il fondatore dello Stato e della Chiesa ungheresi, venerato come santo.

Altre suggestioni nella Sinagoga, la più grande d'Europa, che ricorda la triste storia degli Ebrei ungheresi: nel giardino, dov'è il cosiddetto Cimitero degli Eroi che accoglie le spoglie degli ebrei morti nel ghetto durante l'inverno 1944/45, ha trovato collocazione il commovente Albero della vita, un salice argentato, opera di Gyula Pauer e Can Togay: le sue foglie portano impressi i nomi di ebrei morti durante l'olocausto: colpisce la scelta dell'albero, a significare che i tanti morti sono vivi nella storia e affondano le radici nella nostra memoria: "Se non ricordiamo non possiamo comprendere" (E.M. Forster) e non possiamo impedire simili orrori.

La Grande Sinagoga.
Nel giardino alle sue spalle, dove riposano in pace migliaia di Ebrei ungheresi morti nel ghetto durante l'inverno 1944-45 (Cimitero degli Eroi), si trova "L'albero della vita": commovente monumento all'Olocausto.
Il parco è anche dedicato alla memoria di Raul Wallenberg, Giorgio Perlasca e Mons. Angelo Rotta, tre grandi uomini che, durante la seconda guerra mondiale, salvarono dallo sterminio migliaia di Ebrei ungheresi.


15 agosto 2017

La collina di Buda ci riserva la sensazione di ritornare nel passato per l'eleganza tipica degli edifici asburgici, per le stradine con variopinte case di stile barocco, per la Chiesa di Mattia Corvino, al centro della piazza della Santissima Trinità, un vero gioiello, edificata più di 700 anni fa, per il Bastione dei Pescatori che è una bellissima terrazza panoramica sul Danubio e su Pest.

Castello di Buda – Piazza della Santissima Trinità.
Dall'alto del magnifico e romantico quartiere Buda, il Castello, anche conosciuto come Palazzo Reale, domina la città.
Cuore della Fortezza è la Piazza della Santissima Trinità.
Sullo sfondo, la statua di Santo Stefano e il Bastione dei Pescatori.


La sera, abbiamo assistito ad uno spettacolo di folklore, danze e canti della tradizione ungherese nel teatro del Palazzo del Danubio, nei pressi della cattedrale: uno spettacolo ben fatto e di buon livello artistico.

Spettacolo folcloristico di danze popolari e musica ungherese.

Crociera sul Danubio, con cena caratteristica e musica zigana.


Al termine, abbiamo cenato a bordo di una crociera notturna sul Danubio, dove abbiamo potuto godere della splendida Budapest tutta illuminata, con cui abbiamo salutato la città.

Visione notturna del Parlamento.




I punti di sosta

Budapest
Zugligeti Niche Camping
Zugligeti ut 101, Budapest 1121, Ungheria
Gps: 47.516264, 18.974024
Campeggio spartano e superaffollato in agosto.
Prima colazione compresa nel prezzo.
Bus 291 a 50 metri dall'ingresso con frequenza corse ogni 20 minuti;
in circa 30 minuti si arriva alla stazione.





Foto: Pio